Il degrado della facciata è un fenomeno che si presenta per diversi motivi i quali possono essere le condizioni atmosferiche, gli sbalzi termici, l’invecchiamento del materiale che perde sia cromia superficiale sia resistenza superficiale, che sono in grado di produrre dei distacchi che possono rilevarsi più o meno marcati. Altri fattori che possono causare il degrado possono essere di carattere tecnico legato ai sistemi di posa e di ancoraggio.
L’impresa si occupa del ripristino delle facciate trattando le superfici in base al tipo di degrado che si manifesta, ricorrendo all’utilizzo di materiali delle migliori marche presenti sul mercato.
L’impresa negli anni ha avuto modo di ripristinare diversi edifici in funzione delle richieste della committenza, utilizzando tutte le tecniche necessarie per poter riportare l’edificio al suo splendore originario.
L’impresa si occupa del ripristino dei pavimenti deteriorati ed ammalorati di balconi, andando a rimuovere il rivestimento e gli strati sottostanti che risultano essere non coesi con il successivo ripristino degli stessi, al fine di garantire la perfetta tenuta ed impermeabilizzazione all’acqua.
Colombo effettua la fornitura e posa di cappotto termico dal 1992 secondo le indicazioni del manuale Cortexa.
Posare un elemento in spessore di parecchi centimetri lungo il perimetro delle facciate, comporta in alcuni punti la modifica sostanziale delle scelte progettuali fatte a monte dal progettista dell’edificio.
Individuare la soluzione più idonea e longeva a quelli che solitamente sono i punti deboli per questo tipo di soluzione mirato al rifacimento delle facciate, richiede l’intervento di esperti.
La variegata gamma di materiali coibenti per avere un cappotto termico comprendono polistirolo, eps, sughero polistirene ed ogni edificio sarà oggetto di uno studio preliminare dedicato.
Qualora la Committenza dovesse decidere di applicare il sistema “a cappotto”, potrà godere sia dei benefici termici all’interno dell’unità abitativa sia della detrazione fiscale in vigore.
Un ciclo completo di rasatura è proposto a due mani, con annegamento nella prima di una rete in fibra di vetro alcaliresistente del peso di 160 g/mq, la quale ha come scopo l’aumento della resistenza a trazione dell’elemento.
La rasatura può essere applicata su intonaci nuovi o strati di finitura vecchi se idonei e adeguatamente preparati (ispezionati, asportazione delle parti in fase di distacco o non solide, e lavati con idropulitrice).
Le malte rasanti sono a tutti gli effetti dei collanti e spesso, qualora la composizione lo consenta, i materiali certificati come collanti per polistirolo (o collante per cappotto ) spesso possono essere impiegati come rasatura che ricordiamo costituisce un tipo di finitura del paramento murario, ma MAI VICEVERSA (impiegare rasature generiche per incollare il polistirolo).
Lo strato più esterno può essere preparato in diversi modi, quello più utilizzato e meno rustico consiste nello spugnare a umido la superficie appena rasata in modo da renderla liscia e con un effetto liscio.
In seguito al ciclo di rasatura, lo strato può’ essere verniciato o subire applicazioni di impasti colorati o di ogni altro genere, tutto previa applicazione di fissativi
Qualora le superfici di fondo lo permettano questo ciclo di lavorazione costituisce un giusto approccio se dovete rifare le facciate del condominio consolidando il manufatto e allungando la vita utile dell’intervento.